Come affrontare il giudizio della famiglia quando l’estero è ancora solo una idea ma tu sai di voler andare? E se quando stai facendo la tua esperienza continuano a remarti contro, chiedendoti di tornare o sminuendo il tuo percorso fuori?
Prova a parlare di quello che provi, abbassando le difese e spiegandolo in un modo nuovo. Chiedi agli altri di guardarti per davvero e di ascoltare prima di replicare. Scrivi una lettera. Leggi con loro le storie che hanno ispirato la tua partenza e se sei già via impara a raccontare la felicità per l’avventura ma anche il dolore del distacco, che senti come loro, rassicurali, ma che non puo’ fermarti dal vivere la tua vita.
Non è detto che capiranno, neanche così, ma prova a non lasciarti frenare.
Ci sono poi verità che raramente vengono ammesse in una nazione famiglio-centrica come la nostra: le famiglie disfunzionali, le famiglie chiuse, i genitori inadeguati o cattivi e i parenti che non faranno mai il tifo per te, estero o Italia che sia, esistono e tolgono aria e possibilità. Per questo motivo è necessario anche capire di cosa hai bisogno tu per stare bene e voglio dirti che non saresti il primo ad aver tagliato i ponti per un periodo breve, lungo o indefinito che sia. Non saresti il primo a voler dopo ricucire, riuscendoci o fallendo miseramente, e neppure il primo a ritrovare una famiglia migliore dopo, proprio grazie ai paletti infilati con tanta fatica da te sul terreno.
Quando parli di ciò che vorresti veramente per te, a volte può capitare che altri – spaventati dalla strada insolita che potresti prendere – inizino a rispondendo per te, al posto tuo, dicendoti cosa dovresti sentire e cosa dovresti fare. Lo fanno se ti vogliono bene, perché ti vogliono accanto a loro e lo fanno quelli che vogliono assicurarsi che tu resti fermo dove sei, in modo da non sorpassarli mai.
In entrambi i casi: solo tu sai cosa provi e ciò che vuoi, te lo hanno mai detto?
Non è facile ma hai una vita sola e devi ascoltati. Libera la mente da chi ti ama troppo per vederti andare via o troppo poco per vederti realizzare. Fai spazio, indaga e se pensi che sia il caso, prendi in considerazione l’idea di iniziare un percorso psicologico.
Non puoi cambiare gli altri ma puoi cambiare le tue reazioni di fronte alle loro parole.
Continua a chiederti cosa vuoi, anche nel bel mezzo dell’esperienza. Non forzarti a finire un’impresa solo perché l’hai iniziata e permetti a te stesso di ribilanciarti: durante il tuo viaggio cambieranno le esperienze, cambierai tu.
Consentiti di prendere una svolta imprevista, se necessaria, attraversa la strada per te e non per dimostrare qualcosa a loro.
Tante sono le cose che non potrai controllare e svariate quelle che non andranno bene ma il mazzo di chiavi per provare ad aprire le porte lo hai sempre tenuto in mano tu.
Perché la vita è la tua, non degli altri.