Tanti anni fa sognavo di poter invitare la mia famiglia a stare da noi, sarebbero venuti nella nostra villa australiana, quella con la piscina sul retro e l’orto nascosto tra le recinzioni.
Avrei fatto trovare loro la tessera per il bus, preparato i dollari per evitargli le commissioni e li avrei portati nei miei posti che elencavo tutti nella mia mente, dal primo all’ultimo.
Quel sogno lì si è sbriciolato fino a non rimanere che un ricordo ma il desiderio di portare chi amo nel mio mondo è rimasto e me lo sono coccolata stretta.
Sapevo che avrei voluto far vedere loro alcuni posti di Aberdeen e di Edimburgo e sapevo anche che il tempo sarebbe stato poco, che in certi luoghi non sarebbe stato possibile passare e che non puoi spiegare tutto del tuo mondo con una visita.
Poi è successo.
La mia famiglia è venuta a trovarmi per la mia proclamazione di laurea, a trovarmi per davvero per la prima volta da quando vivo all’estero e finalmente mi sono ritrovata nell’insolita e privilegiata posizione di essere quella che aspetta agli arrivi internazionali, sbirciando impaziente ogni volta che le porte si aprono.
Avevo tanti desideri e sapevo che avrei voluto far vedere loro l’Università che purtroppo però rimaneva un poco fuorimano ma la fortuna ha voluto che ci premiassero anche quest’anno come due degli studenti più meritevoli e che si potesse andare tutti proprio lì dove tanto sangue abbiamo gettato su libri, dispense e progetti.
L’Università è stata il mio posto felice, il fiore all’occhiello nella grigia Aberdeen, dove tutto è stato dopotutto possibile e dove tutto ci siamo presi.
Sentir chiamare il mio nome è stato emozionante perché questa volta c’era qualcuno a guardarci scendere le scale e ritirare il premio dalle mani del nostro professore ma ho tenuto le lacrime ferme, le ho lasciate indietro perché non era il momento né il luogo.
Mi sono divertita, me la sono goduta tutta.
Dopo poche ore sarebbe iniziata la cerimonia di laurea vera e propria e di nuovo non ero pronta per quello che sarebbe successo, immaginavo una fila ordinata per ritirare il diploma in ordine alfabetico e invece mi è poi sembrato di far parte di qualcosa di molto più grande.
Una cerimonia nel senso più religioso e caldo del termine.
Non ero pronta a vedere i miei professori entrare seguendo la donna con la cornamusa, tutti con indosso le toghe colorate e pregiate, non ero pronta a ricevere la benedizione del prete – io che credo in nulla ma che nel buono trovo pace – e non mi aspettavo di ricevere la pergamena dalle mani di un benefattore che molto ha fatto per la mia Università e per Aberdeen tutta.
Un milionario che ci definiva il futuro, coloro che dovranno riparare agli errori e alle mancanze della sua generazione, un uomo sorridente e pacato che ha atteso che tutti e 200 scendessimo le scale per andargli incontro ed in quello stringersi le mani ha trovato l’umiltà e la grazia di spendere due parole con ognuno, per complimentarsi e incitarci a fare e fare ancora.
Non era scontato nulla, non la presenza dei nostri professori, non il teatro organizzato per accoglierci e neanche il rinfresco ed i cocktails gratuiti per noi e le nostre famiglie.
Questo ha voluto dire studiare in Scozia e lo hanno capito persino i miei che di questo percorso sapevano poco ma che quel calore e quella generosità l’hanno percepita tutta, incantati.
Ho di nuovo sentito l’esigenza di commuovermi, di lasciar scendere le lacrime dagli occhi mentre la musica scozzese riempiva la sala ed il mio stomaco tutto ed il rito si consumava.
Non l’ho fatto perché di nuovo non era il momento, eravamo troppi, tutti assieme e identici dentro le nostre toghe bianche e nere, con quel cappellino opprimente che avremmo voluto lanciare verso il cielo e lì dimenticarci per un poco di quello che verrà ora che non avremo più il privilegiato compito di poter imparare mentre il mondo aspetta.
Ho deciso di non piangere neanche guardando mio marito indossare il kilt per la prima volta e annodare nervosamente la cravatta una volta, poi due ed infine altre tre. Ho deciso di non piangere vedendo la casa piena della mia famiglia e nel mezzo delle cose che per quattro anni sono state solo nostre.
Ho pianto alle partenze, in aeroporto, quando i miei sono andati via.
Tutto è stato perfetto.
Ed io sono tanto piena e tanto grata per questo.
Si percepisce l’emozione. Congratulazioni. Sarà un ricordo bellissimo.
Davvero, lo e’. 🙂
Io mi sono un po’ commossa leggendoti. 🙂
Una bellezza e felicità meritati.
Grazie, Moni. 🙂
Che bello! Tutto è andato bene. Ve lo siete meritati! ?
Dolce, grazie!
Bella emozione.sfatiamo il detto che gli scozzesi sono tirchi allora.
Pensavo fossero gli Irlandesi! 🙂
Che bello! Ti ho scoperta/seguita su Instagram, ed è la prima volta che visito il blog e mi piace molto, quanto respiro! Complimenti per l’emozione, e grazie per avere saputo raccontarla
Ma quante cose belle tutte assieme, che emozione ??
sempre un’emozione unica quando ci si laurea, sia per te che per chi ti vuole bene. Poi in un luogo così suggestivo le emozioni sono davvero tante
Che bellezza deve essere stata una cosa stupenda congratulazione
Bravissima e auguri Sono esperienze bellissime e devono essere condivise con la famiglia e tutti i nostri cari.
Ho trovato davvero toccante il racconto della tua cerimonia di laurea. In quel momento ho immaginato raccogliersi le tue emozioni, aspettative ed aspirazioni realizzate o disattese.
Tantissimi auguri 🙂
Maria Domenica
Le tue emozioni si percepiscono tutte da questo articolo! Complimenti e congratulazioni!
Una giornata davvero emozionante. Comunque il colore dei tuoi capelli è stupendo.
Dev’essere stata tanta l’emozione di avere con te la tua famiglia. Al di là dell’evento, ma far conoscere loro dove vivi, cosa fai e quali luoghi frequenti li avrà sicuramente dato grande gioia.
Mai state in Scozia, ma è un paese che ci ispira molto.
Blery&Ily
che meraviglia già di per se amp la scozia…figuriamoci poi che bello laurearsi li ed avere tutti i cari vicini a condividere un momento così importante complimenti per la meta raggiunta e in bocca al lupo
Sei stata bravissima a non lasciarti sopraffare dalla commozione .. io non so se ci sarei riuscita. Complimenti per tutto, davvero meritati =)
Si vede l’emozione che hai privato deve essere una bellissima esperienza bravissima congratulazione
Che bella emozione specialmente con la famiglia al proprio fianco, congratulazioni e in bocca al lupo
Ti faccio tanti auguri per il vostro traguardo,ci credo che eri emozionata tra la cerimonia e la tua famiglia venuta a sostenerti le lacrime ci stavano tutte!
Ti sei meritata tutto!
Il mese scorso anche io mi sono laureata in Spagna e la cerimonia è stata solenne e piena di emozioni positive, sia per me che per i miei che sono venuti. Davvero alle volte non ci rendiamo conto che la vita passa e che le cose belle hanno sempre bisogno di essere adeguatamente celebrate e festeggiate! Congratulazioni a tutti e due!
Congratulazioni! E visto che sono mamma di una studentessa globe-trotter vado a leggermi anche il post di Aprile sullo studiare gratis in Scozia.
La aspettiamo qui! 🙂
Si sente la tua emozione nel condividere questo traguardo con la tua famiglia. Per la mia prima laurea non c’è stata nessuna cerimonia mentre per il master sì ed è bello avere un momento speciale per festeggiare con amici e cari.
Anche da me in Italia la cerimonia fu nulla (anche per il master), sono contenta di aver recuperato qui!
Congratulazioni per la tua laurea! 🙂
Ho pianto anche io. La toga, il kilt e la cornamusa…mamma mia che atmosfera. Ottima scelta studiare all’estero. Io poi adoro la Scozia. Brava!
bellissima descrizione. in che cosa ti sei laureata?