Trasferirsi nel Regno Unito, tutto quello che devi sapere

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Stai pensando di trasferirti nel Regno Unito e non sai come muoverti? Questa guida potrebbe fare al caso tuo, in questo documento infatti tratterò diverse tematiche tra le quali come difendersi da un datore di lavoro che non paga e come trovare casa e lavoro.

Pronti? Cominciamo!

– Che documento serve per venire in UK?

Questa è una bella domanda in un periodo di incertezza come questo ma vi assicuro che il passaporto è la scelta migliore.

Qualcuno nei forum vi dirà che la carta di identità ha gli stessi diritti finché siamo in Europa ed è vero ma non ci sarà modo di farvela accettare in banca, per esempio. Sì potreste litigare e magari potrebbero finire con l’accontentarvi ma io non rischierei di non poter aprire un conto.

Sul sito del governo si parla di turismo e di passaporto anche per entrare, e probabilmente anche di un visto, a partire dal 2021. Se inizierai a vivere qui prima dell’uscita, potrai usare la carta di identità fino al 2025 nel caso in cui tu abbia applicato con successo all’EU Settlement Scheme.

In ogni caso, investite in un passaporto, la vita sarà più semplice.

– Come richiedere il NIN, il National Insurance Number che serve per lavorare?

Per lavorare in Scozia e Inghilterra è necessario richiedere questo codice che somiglia un po’ al nostro concetto di codice fiscale, un insieme di lettere e numeri che identificano una persona in un paese che non usa la carta di identità.

L’appuntamento per il rilascio del NIN si prende chiamando il numero 0800 141 2075. È possibile prendere appuntamento mentre si è ancora fuori dalla Gran Bretagna? Sì ma devi gia’ sapere il tuo futuro post code. Senza un’abitazione il NIN non sarà rilasciato e fonti non ufficiali dicono che ci sia una certa resistenza nell’accettare il post code degli ostelli ma questo non saprei confermarvelo.

Sul sito del governo vi diranno di portare all’appuntamento un documento che provi la vostra identità e che può essere il passaporto, la patente, la visa lavorativa, il certificato di nascita o quello di matrimonio. Come vedete la carta di identità non rientra tra i documenti accettati e men che meno lo sarà in caso di hard brexit.

Come è stata la mia esperienza per prendere i NIN?

Leggo che di solito l’appuntamento venga dato a stretto giro, non fu così per noi che ci mettemmo un paio di settimane per avere una data. A questo dovete aggiungere altre 2-4 settimane che è il tempo che impiegheranno per inviarvi la lettera contenente il NIN.

E nel frattempo che si fa se non hai il NIN? Puoi lavorare senza il NIN?

Senza NIN puoi lavorare così come viene specificato sul sito del governo ma è consentito purché tu lo abbia richiesto. Purtroppo malgrado questo non tutte le aziende ti prenderanno in considerazione se lo stai ancora aspettando.

– Come aprire un conto bancario nel Regno Unito?

Le versioni che leggerete nei vari gruppi Italiani saranno diverse perchè le cose sono cambiate e magari cambieranno ancora.
Cinque anni fa era possibile aprire un conto senza alcuna proof of address, bastava il passaporto ed il fatto di essere Europei. Non è stato così per noi che siamo stati quasi 2 mesi senza un conto in banca.

Per questo motivo il vostro primo obiettivo deve essere avere una bolletta intestata, il pagamento della council tax o una alternativa forma di proof of address, una prova che abitiate in UK.

Se le cose dovessero mettersi storte o se la proof of address tardasse ad arrivare, il consiglio è di aprire un conto Revolution, si fa online e vi garantisce un conto bancario britannico ed un IBAN europeo.

– Cosa è una proof of address?

Un documento che provi che state vivendo in UK. Come detto può esser l’estratto conto bancario, una bolletta o il pagamento della council tax, una tassa che dovrete pagare – se non siete studenti e quindi esenti – sia che affittiate sia che siate proprietari.

Senza una proof of address vi sarà impossibile persino avere un abbonamento per il vostro telefono e di conseguenza sarete costretti a pagare il triplo per poter navigare, acquistando una prepagata.

– Come trovare casa nel Regno Unito? Ci sono differenze tra Inghilterra e Scozia?

Innanzitutto occhio alle truffe perché sono più che frequenti, diffidate da chiunque vi chieda dei soldi prima di farvi vedere una casa e se respirate odore di bruciato… scappate!

Trovare casa può essere facile o molto difficile, dipende infatti dalla città dove andrete a vivere. In Aberdeen non avrete problemi a trovare una abitazione dignitosa, le cose si complicheranno ad Edimburgo dove le case in affitto non sono numerose o Londra dove per affittare dovrete vendere un rene.

Ovunque voi siate però un buon punto di partenza sarà sempre Gumtree, simile al nostro subito.it o portaportese. Un’altra strada è di rivolgersi alle agenzie che però raramente rispondono alle mail, dovrete quindi essere disposti a presentarvi di persona o alzare la cornetta.

Se siete alla ricerca di una stanza da condividere i siti migliori sono certamente questi, dove è possibile sbirciare i possibili coinquilini:

Mi hanno chiesto di pagare la tassa sulla TV ma non la ho, cosa posso fare?

Se in Italia non pagare la tassa sulla TV è una cosa complicata, qui in UK è facilissimo: compila questo form per comunicare che non hai una TV e quindi sei esente da questa tassa.

Non fare il furbo, possono venire a controllare.

– Mi hanno chiesto di pagare la council tax, che cosa è e quanto costa?

Come detto è una tassa sull’abitazione nella quale si vive in affitto o come proprietari. Sarete esenti da questa tassa nel caso in cui foste studenti, il che vi eviterà di dover sborsare un bel po’ di soldi.

La council tax varia a seconda del valore dell’abitazione. Per esempio per Aberdeen potrete pagare un minimo annuale di £827.17 ed un massimo di £3,039.86, una bella spesa mensile.

Nella tassa è compresa la tassa dell’acqua e per l’utilizzo della rete fognaria.

A differenza dell’Italia però non ho mai avuto spese condominiali da quando vivo in Scozia (idem in Australia) e mai ho dovuto pagare per avere un amministratore. A turno si puliscono le scale o si vive senza nessuno che le lavi.

– Come si trova lavoro in Inghilterra e Scozia?

Anche in questo caso Gumtree sarà una buona base di partenza per lavori solitamente non qualificati. Se Avete delle skills ecco i migliori siti:

Se siete graduated, ovvero appena laureati, ecco ulteriori siti utili:

Un consiglio spassionato è quello di dire addio al curriculum formato europeo che qui non è molto considerato e di puntare su CV mirati. Applichi per un posto da cameriere? Investi tempo per creare un CV ad hoc dove spieghi quanto tu sia bravo con il pubblico.

Se non hai esperienze rilevanti non preoccuparti, puoi parlare delle tue skills nel CV e scrivere perché desideri quel lavoro nella cover letter, un elemento essenziale per la buon riuscita della tua candidatura.

Che cosa è una cover letter e come si scrive?

Uno scritto breve nel quale raccontarsi professionalmente, riassumendo i punti chiavi e spiegando perché si è interessati proprio a quel lavoro. È buona prassi indirizzare la lettera alla persona delle risorse umane o all’ufficio del personale della società che vi interessa e far riferimento alla stessa.

Prima di un colloquio ricordate di informarvi sull’azienda, vi chiederanno sempre perché avrete scelto di candidarvi e vorrete avere una risposta. La cosa vi prenderà non più di 5 minuti, basta un breve giro sulla pagina web aziendale, per esempio.

Qui alcuni suggerimenti utili per un cover letter efficace.

Cosa ti chiederanno durante un colloquio?

Questo potrà cambiare in base al lavoro e all’azienda per cui avete applicato ma una cosa rimarrà invariata: le referenze.

In tutti i posti di lavoro mi hanno sempre richiesto due referenze dai miei precedenti datori di lavoro o superiori.

Se le vostre esperienze lavorative sono avvenute in Italia ed i vostri capi non parlano una parola di inglese, io vi consiglierei di aiutarli a scrivere o di indirizzarli presso un sito per copiare ed incollare una lettera di raccomandazione classica. Perché le referenze comunque vi serviranno, ditelo ai vostri datori di lavoro prima di lasciare l’Italia: saranno sicuramente contattati.

Cosa fare se mi trovo male al lavoro? Come denunciare un datore di lavoro in Gran Bretagna?

Malgrado le nostre più rosee aspettative e l’idea che avevamo dei britannici, anche in UK ho visto tanto schifo e molte ingiustizie lavorative.

Il primo passo che vi consiglierei per far valere i vostri diritti è di chiamare il 0300 123 1100 e vi risponderà l’ACAS, Advisory, Conciliation and Arbitration Service, che vi fornirà informazioni e consigli, gratuitamente.

Una alternativa è certamente fare un salto al Citizens Advice Bureau piu’ vicino a voi, anche in quel caso l’assistenza sarà gratuita.

Per rivolgervi ai sindacati – le cosidette unions – dovrete prima iscrivervi e pagare un quota ogni mese, altrimenti non sarete ascoltati.

– Come trovare un dottore in UK e cosa è il GP?

Il GP è il general practitioner, una figura molto simile al nostro medico base e per lui dovrete passare per qualunque cosa, dal ginecologo ad una tosse. Il bello è che visite e prescrizioni saranno gratuite, anche se in Inghilterra dovrete pagare una piccola somma in alcuni casi. In Scozia invece la sanità è completamente gratuita cosi’ come l’istruzione Universitaria (triennale), fino a che saremo ancora in Europa.

Per trovare un dottore dovrete semplicemente cercare i più vicini a voi e presentare domanda, solitamente recandovi in loco fisicamente.

Anche in questo caso le cose possono complicarsi, le cliniche in alcune città hanno un limite di nuovi pazienti che possono accettare e questo per me ha voluto dire vivere in Edimburgo e star male per tre settimane senza nessuno che volesse vedermi. In questo caso c’è la possibilità di esser visitati d’urgenza da un qualsiasi medico ma vi assicuro che non sono mai stata richiamata malgrado avessi dichiarato di avere un problema al cuore.

Per avere un GP in alcune città vi servirà perseveranza e di presentarvi nell’esatto giorno che vi diranno voi, fare la fila, compilare dei moduli piuttosto semplici e sarà fatta. Ma chi prima arriva meglio alloggia, gli altri saranno mandati via.

In questa fase vi chiederanno anche se siete favorevoli o contrari a donare i vostri organi, siate lungimiranti. 🙂

– Cosa succederà dopo la Brexit?

Mi dispiace ma a questa domanda ricorrente non posso rispondere perché è difficile sapere se ci sarà un deal, un accordo o se rimarremo in bilico ancora per molto tempo. Settled e pre-settled status saranno parole che sentirete nominare continuamente ma al momento nessuno sa come andrà a finire.

Un link governativo utile è certamente questo, almeno per ora, il resto sono speranze e supposizioni.

Come leggerete sulla pagina del governo, avrete tempo per sistemare la vostra situazione fino al 30 Giugno 2021, 31 Dicembre 2020 se dovessimo uscire dagli UK senza un accordo.

Per ora è tutto, per qualsiasi domanda, scrivetemi.

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35 Comments

  1. Cla

    Articolo ben fatto e ben dettagliato sicuramente di aiuto per Chiunque si vuole trasferire nel Regno Unito

  2. Francesca Rizzi
    Francesca Rizzi

    Quante volte ci ho pensato
    A volte credo che vada fatto

  3. giragiramondotravel

    Non potrei mai trasferirmi in Inghilterra .. il suo clima proprio non mi piace !informazioni molto utili

  4. deborahlumachi

    Credo che abitare li non faccia per me, ma ho alcuni amici ce ci hanno fatto un pensiero, gli girerò l articolo, grazie delle info.

  5. amalia Occhiati
    amalia Occhiati

    Bellissimo articolo, molto ben fatto. Mi piace l’Inghilterra, ci sono stata due volte ma no, non mi ci trasferirei mai. Spesso dico di voler lasciare queta nostra Italia, ma alla fine nessun posto potrà piacermi come questo per viverci

  6. Erika Scheggia

    Il passaporto penso che ormai sia d’obbligo. Già da qualche mese, in alcuni aeroporti italiani, fanno storie se hai solo la carta d’identità per andare, ad esempio, a Londra. Poi per la Brexit siamo tutti col fiato sospeso e attendiamo di sapere cosa accadrà con esattezza. Nessuno sa niente, neanche loro politici mi sa. Per le altre questioni, hai fatto chiarezza su molti punti caldi della questione trasferirsi in regno unito. Grazie =)

    1. trentazero

      Finché siamo in Europa la CI per volare basta per legge, forse fanno storie a chi ha un biglietto di sola andata? Ora che però e’ Marzo e non si capisce ancora nulla: consiglierei di farlo di corsa per venire qua!

      Una spesa che potevamo evitarci ma in Brexit e’ cmq un salasso su tanti fronti… 🙁

  7. Sara

    Interessante articolo per chi deve partire per la Gran Bretagna, soprattutto attuale visto la Brexit

  8. Ylenia Pravisani

    Spesso si pensa che si può trasferirsi subito, invece ci sono una serie di impegni burocratici da dover seguire. Il tuo articolo è utile ed esaustivo! Grazie mille per tutti i contenuti!

  9. Barbara

    Gran nell’articolo, ricco di informazioni per chi intende trasferirsi.

  10. raffigarofalo

    Ho scoperto quanto siano considerate le referenze degli ex datori di lavoro in UK, quando mi sono licenziata da un posto qui in Italia e il mio ex capo scozzese ha fatto di tutto per scrivermene una. Era dispiaciuta che avessi deciso di andare via e ha voluto ringraziarmi e premiarmi così. La conservo ancora.

    1. trentazero

      Che episodio dolce che hai raccontato, e’ proprio cosi’. 🙂

  11. Appunti di Zelda

    Mi piace l’articolo! Soddisfa tutte quelle domande che da sempre mi chiedo..se mai dovessi andar a lavorare in UK

  12. nicolettaci

    Quanta roba!!!! Pazzesco!!! Ma….ti sei trasferita lì? MI sono persa un pezzo della tua vita!

    1. trentazero

      Quattro anni fa. 😀

  13. Mary Pacileo

    il tuo articolo capita proprio a pennello, mia sorella stava proprio pensando se trasferirsi o meno per lavoro lì, grazie per i tuoi utili consigli

  14. Giovy Malfiori

    Hai per caso notizie di come verrà considerata la copertura sanitaria dopo la Brexit? Sia per i residenti stranieri che per i turisti.

    1. trentazero

      No, purtroppo nulla. 🙁

  15. Lost Wanderer

    Se avessi avuto questo post a portata di mano cinque anni fa, avrei fatto tutto più velocemente e forse qualche errore in meno, ma sono tutte esperienze di vita e va bene lo stesso. Rifarei sicuramente tutto da capo se dovessi. Un saluto dal Galles!

  16. giumanu2006

    Un sacco di documenti ma grazie ai tuoi consigli si puo’ venire fuori da questo dedalo di burocrazia.

  17. Sofia Sowmya Riccaboni
    Sofia Sowmya Riccaboni

    ottimo grazie a te e a questo post ora ho le idee chiare su cosa mi aspetta quando passerò in Gran Bretagna, cosa prevista 🙂

  18. Make Up Addicted Ossessioni Cosmetiche

    C è parecchia burocrazia, chissà con la brexit cosa cambierà ancora

  19. Greta

    Mia cugina si deve trasferire a Londra per
    studio, le farò leleggere il tuo articolo ricco di tante info utili

  20. Ale

    Ciao,
    grazie per l’articolo. È interessante e utile ma c’è una cosa che ancora non ho capito.
    Io vorrei trasferirmi a Londra adesso che c’è ancora libertà di circolazione (poi farei richiesta di rimanere in modo permanente anche dopo il 31 dicembre 2020).
    Ho già un posto dove vivere ma non capisco quali siano i passi da fare per trasferire la residenza a Londra, in modo ufficiale.

    Cioè, dal punto di vista italiano so cosa devo fare (comunicare al comune che lascio che vado via definitivamente, iscrivermi all’A.I.R.E…).

    Ma da quello inglese? Per ora ho capito che devo richiedere il NIN e fin qui ci sono. Poi? Come dichiarare ufficialmente che vivo nel Regno Unito ed essere in regola?

    Grazie per l’aiuto

    Ale

    1. trentazero

      Ciao Ale,

      al momento c’e’ ancora la libera circolazione e non e’ chiaro quando avverra’ il Brexit. Qui basta richiedere il NIN, con quello apri conto in banca, prendi sim con contratto per il cellulare, ti iscrivi dal medico… Non occorre altro. 🙂

  21. […] Per questo motivo ho aperto il blog facciocomemipare.com, instagram (https://www.instagram.com/facciocomemipare/) e la pagina facebook (https://www.facebook.com/iofacciocomemipare/), perche’ in questi cinque anni di vita all’estero ho ricevuto tanto e volevo dare qualcosa indietro. Non considero stupida nessuna domanda perche’ anche io ci sono passata e quando posso cerco di rendere i miei articoli utili per chi pensa di trasfersi negli United Kingdom (http://facciocomemipare.com/trasferirsi-nel-regno-unito-tutto-quello-che-devi-sapere/). […]

  22. Roberto Caffo

    L’articolo è interessante e molto utile a chi ha intenzione di intraprendere un’esperienza in Gran Bretagna. Sicuramente è una terra che offre maggiori possibilità di lavoro rispetto all’Italia, ma trovo che gli inglesi ci considerano ancora in maniera abbastanza snob, come se fossimo i terroni dell’Europa. Ottimo sotto molti punti di vista l’articolo, si percepisce la competenza sull’argomento di chi vive ormai da anni in UK.

  23. Marco Abis

    Mi piace molto l’impostazione dell’articolo. Volevo chiedere un vostro parere? Voi pensate davvero che la selezione a punti divertera’ una realta’? io continuo a pensare che non si possa essere così restrittivi, il Regno Unito ha bisogno della manodopera italiana, francese, spagnola, polacca, indiana, pakistana etc. Noi stranieri abbiamo contribuito nel tempo a rendere il Regno Unito forte così come lo conosciamo ora. Trasferirsi nel Regno Unito sara’ davvero cosi difficile?

    Marco Abis
    http://www.ninserviziogratuito.co.uk

    1. trentazero

      Faranno visti fino a 36 mesi per la “manodopera”. Entreranno ed usciranno ad ondate. Bello se vuoi fare una esperienza, sfruttamento se vogliono un cameriere nuovo e nessuna responsabilità ogni 3 anni.

  24. […] io me ne sarei andata a vivere fuori.E la prima idea, prima ancora dell’Australia e della Scozia, fu il Nord America ai tempi di Obama. Fun fact, andammo fino in ambasciata americana per capire […]

  25. […] a tanti problemi e dolori. Per questo dopo la morte del papà, ha deciso di tentare il salto e ricominciare nel Regno Unito. Era agosto 2019 e con sé aveva solo la valigia consentita da […]

  26. […] sono le basi, tutto ciò che dovresti sapere nel caso in cui tu fossi qui nel Regno Unito e avessi la volontà di rimanere ma come si fa domanda, o applica, per il settled status e che […]

  27. […] di paese e la mancanza di un lavoro non precario. Allora un giorno, decidemmo di provare la Scozia, facemmo le valigie e partimmo. Qui in Scozia ci siamo trovati bene, tutto è semplice ma con il […]

  28. […] brillanti e curiose incontrate nella mia vita, un uomo indiano che si trasferì da cittadino nel Regno Unito quando i britannici si resero conto (?) di aver preso dalle colonie un tantino troppo. L’amore […]

  29. […] vi ricordate l’articolo sul vivere nel Regno Unito? Mia moglie vi parlò degli scaglioni delle tasse qui nel Regno Unito dove più guadagni e più […]

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