DOVE ANDARE A VIVERE ALL’ESTERO?

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Una estate a Stonehaven.

Se fossi partita a vent’anni probabilmente sarei finita a Londra, in una casa condivisa a lavorare come una trottola, le sere off a fare il pieno al pub.
Ma sono partita a trenta, siamo partiti in due, e a parte il lavorare come una trottola, tutto è diverso.

Manchiamo dall’Italia da quattro anni ed iniziamo a desiderare di poter mettere radici da qualche parte, di comprare una casa nostra, di poter aver l’orto ed il BBQ per gli amici ed i parenti in visita. Un gatto, due, un cane enorme. Vorremmo una casa grande, con una veranda e le sedie, due comodini, un letto king e l’armadio scorrevole.
Un posto che sia nostro, che abbia il nostro sapore.

Abbiamo 15 anni di contributi spalmati su 3 paesi diversi.
Mio marito pensa alla pensione, ce la daranno?
Ci basterà?

Io vorrei poter traslocare meno e fermarmi in un posto che mi piaccia ma per un po’.
Un anno in Giappone, tornare in Australia, provare l’America.

Non per sempre.
Perché io, arrivata a questo punto, so solo che il mondo è grande e che non sono pronta per decidere, per scendere qui o lì.

A volte penso “ma chissene frega“, andiamo dove tira il vento, che importa di avere una casa?
Che cosa è questa ossessione per il mattone quando hai il mondo da girare?
Anzi sai cosa?
Non mettiamoci limiti, camminiamo per il mondo che per fermarci ci sarà sempre tempo e modo.
Rendiamo casa ogni pezzettino del mondo, possiamo farlo, lo abbiamo fatto fino ad ora!
Chi ci ferma?

Potremmo far tutto oggi, per come stiamo oggi, per le persone che siamo oggi, per la salute che abbiamo oggi.
La vita però a volte prende a schiaffi e da qualche parte nella testa quell’idea di nomadismo viene cancellata dalla paura, dalla saggezza – o conformismo – di quei millenni di umanità che, quando può, stanzia.

Ancora un anno e mezzo e avremo una laurea importante sotto il braccio ed una nuova decisione da prendere. Ancora un anno e mezzo e saremo liberi di andare via da qui ma… per dove?

Non abbiamo un ingaggio con una particolare società, non siamo vincolati con una determinata location, possiamo lavorare da dove vogliamo, siamo liberi di vagabondare, per ora.
Questa libertà scotta, ci permette di poter decidere ogni dettaglio del nostro prossimo trasferimento.
E a pagarne tutte le conseguenze.
Non avremo i facchini delle società ad impacchettarci la casa, non avremo gli HR a trovarci un nuovo posto in cui vivere, eventuali visti saranno a carico nostro dal primo all’ultimo documento, dal primo all’ultimo bonifico.
Saremo noi a dover far tutto, di nuovo, da capo, con lo stomaco incerto.
E questo pesa, fa paura ma è anche bello.

Dove andremo?

– Australia?
Quando ho lasciato Melbourne ero sicura che fosse casa mia.
Era la vita che volevo, vivevo in pieno centro e non in quei suburbs che mi avrebbero dato alla noia, avevo amici con cui andare fuori quando volevo, avevo la vita che volevo.

Melbourne e’ arrivata al momento giusto, anzi perfetto.
Ma la distanza ora mi fa paura.
Mi fa paura sapere di essere cambiata.
Melbourne l’abbiamo cercata quando ci servivano quelle miglia di distanza tra noi ed il nostro passato.
Quella distanza mi terrorizza ora che sono abituata a tornare in Italia tre o quattro, quattro!, volte l’anno.

Me lo aveste detto quattro anni fa mi sarei arrabbiata.
Ma ho paura di tornare down under e capire che non è più quel tempo, meraviglioso, che non è più lei quella che ci serve.

Melbourne è arrivata al momento giusto, noi eravamo li’ al momento giusto!

Se ci trasferissimo in Australia avremmo da affrontare un visto molto costoso ma una volta lì saremmo ben, davvero ben, pagati. Allettante ma ad un certo punto anche i soldi non hanno lo stesso valore se i tuoi affetti sono a 24 ore di volo.

Europa?
Si ma dove?
Vorrei un posto con il sole, dove si parli l’inglese e che sia ordinato.
Eggia’, non esiste un posto così.

Mio marito ogni tanto sogna la Danimarca, io ne ho paura.
Ho trovato Copenaghen bellissima ma non credo possa esser casa mia, non lo credo proprio.
Una nostra amica ci vedrebbe bene a Stoccolma e lei ha vissuto qui ad Aberdeen e l’ha maldetestata proprio come noi, eppure ci consiglia la Svezia perche’ non c’è paragone, dice, ed io mi fido.

E se rimanessimo negli UK?
La Gran Bretagna mi ha delusa ma ho vissuto in una zona spiacevole, ho avuto a che fare con certe mentalità che, ne sono certa, poco rappresentano gli United Kingdom.
Non dico rimanere qui al nord della Scozia ma siamo qui da più di tre anni, altri due e potremmo avere un visto permanente, Brexit o non Brexit.

Se dovessimo rimanere qui scenderei, verso sud ma non Londra.
Non voglio dover pagare tutta la vita un mutuo esorbitante per una casa in zona 1000.

Sono troppo vecchia.

– America?
Chi mi legge dall’inizio potrebbe ricordare che galeotto fu il mio viaggio di nozze, quando scoprii la gentilezza degli americani  e la bellezza di quella parte di mondo.
Che sì, lo dirò fino allo sfinimento, in Italia quella gentilezza per il prossimo, per colui che incontri in ascensore per caso, quel modo di sorridere, io non la trovavo più.

Ma l’America è anche Trump, sono le armi (le armi!), l’assicurazione sanitaria, la bancarotta per potersi curare.
l’America è anche quella parte idiota e bigotta che mi terrorizza. L’egocentrismo.

Abbiamo applicato per la Diversity Visa Lottery, la lotteria che consente di essere estratti per poter andar a vivere negli USA con una green card in mano.
Staremo a vedere, non è più il nostro sogno ma ad una visa che cade dal cielo non saprei dire di no.
Saremmo ben pagati se vivessimo in America ma, di nuovo, non so se ci basterebbe quello per esser felici.

Troveremo un posto per noi?
Possibilmente collegato con un volo diretto?

Serena, ma quanti cavoli che c’hai, dirà qualcuno.

Lo so, ma è anche la libertà di autorizzarci a pensare che abbiamo conquistato.
La splendida pretesa di poter avere qualcosa di piu’.
E di volerci provare.

 

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35 Comments

  1. Noemi G

    Non ho 30 anni, ma venti e mia cara hai scritto per filo e per segno ogni mio pensiero. Non ho girato quanto voi, ma ho letto e visto tantissimo e trovare un posto, quel posto, per chi ha l’anima vagante é difficilissimo. Se non impossibile. At least ci resta l’Africa o l’Asia, ma quella più remota, dove molti viaggiatori dicono di aver ritrovato se stessi e, di e derare uno di quei paesi ricchi di spiritualità, casa. Vi auguro di trovare ciò che cercate, come sempre. Che per quel poco che so siete due fantastici esseri umani! ?

    1. trentazero

      Ecco, avrei dovuto includere anche Africa e Asia. XD Oddio! I am lost.

  2. Sempre Mamma

    Noi la lottery per gli US la facciamo ogni anno….per ora nisba ? cerchiamo di immaginarci una vita lontano da qui, ma è difficilissimo

    1. trentazero

      Vuoi vedere che ci ritroviamo in America? 😀 Dimmi dove! 😀

  3. laurettafilippi

    Anche se io non riuscirei a girare così, mi piace tanto il tuo modo di pensare, alla fine il mondo è tanto grande e bello… perché fissarsi con il mattone? ?

    1. trentazero

      Che poi uno ha mille propositi ma poi le cose succedono e basta. 🙂

  4. Giupy

    Hai scritto esattamente quello che penso pure io, che sento tutti i giorni. Al momento mi sono settata sull’Europa perchè il mio compagno qui ha più opportunità e non voglio più stare a distanza, ma il dove è un grande punto di domanda. C’è da dire però che mi lascio trascinare dalla corrente: gli ultimi due Paesi in cui ho vissuto hanno scelto me, più che il contrario. Ho trovato lavoro e mi sono trasferita in città che non avevo neanche mai visto. Chissà, che prima o poi non troverò il posto in cui fermarmi?

    1. trentazero

      Tu sei un bellissimo esempio, io penso che faremo uguale: applicare dove ci interessa e vedere come va.
      Solo, ecco, per l’Australia si tratterebbe di investire bei soldi e dobbiamo esserne proprio sicuri.

      Per fermarmi penso come te, io non son pronta proprio

  5. startoveringermany

    L’eccitazione di poter scegliere ed il brivido di paura nello stesso istante, perché alla fine rendersi conto di poter/dover scegliere non è solo emozionante e soddisfacente. Ti mette davanti anche tanti dubbi e le certezze, che credevi granitiche, si frantumano di fronte a nuove priorità e desideri. Con i sogni avverati in tasca sono sicura che metterete tutto sulla bilancia e deciderete per il meglio. Magari sarà completamente diverso rispetto a quello che pensi oggi 😉 <3

    1. trentazero

      Si’, son sicura che rileggendo questo post tra qualche anno rimarro’ sorpresa di come sian andate le cose. 🙂

  6. lauryn1977

    Sai già cosa ti risponderei: Edinburgh forever ???

    1. trentazero

      Ci vado questa estate e vediamo come si comporta! XD

  7. ed

    Segnalo anche il Canada che ha un sistema a punti per i visti lavorativi e, a differenza da USA, al momento ha anche politiche abbastanza aperte. Penso pero’ che con laurea UK la cosa piu’ “facile” sara’ rimanere li’ in UK.

  8. Selena

    Siamo nella stessa barca. Solo che ho una sicurezza, mi fermo, almeno per ora, in Europa. Le mie mete sono Nord Europa, a me piace. Norvegia, Svezia, Danimarca!!! Cerco in tutte le maniere di capire che dare il passo e non so da dove iniziare. E proprio quando arriva un motivo per darmi la spinta, mi arriva un altro che mi dice fermati. Comunque se vuoi un posto al caldo, in Europa, dove si parli inglese…Gibilterra heheh!

    1. trentazero

      Ci credo un pochino nei segni, fai bene ad ascoltarli sia in un verso che nell’altro. 🙂

      Gibilterra arrivooo (e dopo 15 minuti impazzisco)! 😀

      1. Selena

        Si, ma ora sti segni son contradittori!!! hahah

  9. la signora pasteis

    ti propongo la mia soluzione: compra casa in un posto e poi trasloca di nuovo 🙂

    1. trentazero

      Purtroppo e’ partita cosi’ la cosa. 😀

  10. virginiamanda

    Purtroppo non esiste una risposta giusta.
    Esistono posti e scelte che vanno bene per il momento in cui le abbiamo fatte. E poi ci si mette pure la vita, a mandarti dove non pensavi e dove non avevi programmato.
    Quando trovi il bandolo della matassa, fa’ un fischio! ?

    1. trentazero

      Ma infatti e guarda dove sono finita. XD

  11. aidipetite

    Oh, sarebbe bello avere la risposta a queste domande. Ce le poniamo uguali uguali anche io e Mezza Mela, con la sola certezza che vogliamo restare in Europa e senza escludere del tutto un ritorno a casa, prima o poi. La libertà però fa paura e sono contenta che io devo passare qui ancora un paio d’annetti prima di avere quella laurea in mano che ci permetterà di muoverci. Non voglio restare ma non voglio partire ed è tutto un bel casino.

    1. trentazero

      Ti capisco, il tempo sta volando e piu’ si accorcia l’arrivo del momento della scelta e piu’ davvero non so che pesci pigliare! Vedremo. 🙂 🙂

      In bocca al lupo a voi!

  12. […] ancora due settimane e questo terzo anno sarà finito, un anno e sarò libera di decidere dove andare a vivere, per sempre o per un po’. Non avrei mai pensato, alla mia età, di rimettermi a studiare e […]

  13. Finally Mallorca

    Vuoi un posto caldo allora non andare né in Danimarca né in Svezia! Te lo dice una che in Svezia ha vissuto 16 anni e l’ha lasciata 3 settimane fa per trasferirsi a Maiorca, qui sì che dovrei trovare sole e caldo :-).

    1. trentazero

      Volevamo venire in Svezia a dare un’occhiata l’anno scorso ma poi abbiamo scelto la Danimarca. Tra le due sarebbe la più probabile! 😀

      Ma hai ragione, mi trasferisco a Maiorca e basta pensare!! 😀 😀

      Buon nuovo inizio. 🙂

  14. She&Angi #trendytips (@SheSheWorld)

    tanti anni fa, ben 20 ormai, avevo le idee chiare sul futuro. Volevo viaggiare e conoscere, ho studiato 3 lingue fatto scambi culturali. poi è arrivata la scelta se diventare mamma o se seguire i miei sogni. Ho scelto mia figlia. Da lì ho dovuto mettere i sogni nel cassetto perché erano troppi i rischi per prendere con la piccola e cominciare da zero. Poi sono iniziate le scuole. E da li come fai a lasciare traumatizzandola? poi, quando finalmente si poteva pensare di farlo arriva la seconda figlia. ahahah. da allora ho capito che queste sono le mie più terribili scuse per non seguire il mio sogno.

  15. deborahlumachi

    Ho viaggiato molto, ma non credo che andrei mai ad’abitare all’estero.

  16. Erika Scheggia

    Da moltissimi anni mi frulla nella mente di andare a vivere all’estero e devo dire che la mia meta numero uno sarebbe proprio l’Australia. Il posto Byron Bay. Non so, lo amo. Poi ho pensato anche all’America, tipo la California (carissima accidenti). Poi ho pensato ad Amsterdam. Poi la Spagna. Insomma, non mi so proprio decidere. Però l’Australia rimane sempre al centro dei miei pensieri

  17. sariblogger

    Sono davvero affascinata dal tuo modo di pensare! Mi piacerebbe tantissimo andare a vivere all’estero!

  18. Silvia

    Io ho sempre sognato di andare a vivere in Francia a Parigi… oppure in un a Londra… ed ora sono a Milano…

  19. Federica

    Io ho molti più anni di te, ma nonostante questo ancora penso che forse potrei farcela ad andare a vivere all’estero. E dove? A me affascina Australia e Canada. Nonostante non sia mai stata in nessuno dei due posti.

  20. […] No. E se devi decidere dove piantare le tende un viaggio forse non basta e allora vorrei continuare a vivere così, di giro in giro, per almeno altri cinque anni. Fino ai miei quaranta!, mi dico. Non so se sarà possibile, con probabilità rimarremo in UK per prendere il visto permanente e poi chissà se avremo la forza di ributtare tutto per aria, io spero di si ma lo spero oggi e le cose cambiano mentre la vita passa. […]

  21. […] resto invece non sa’ come finirà questo Brexit sente che tradirebbe la promessa di tornare in Australia, e pensa che questa sarebbe l’ultima vera possibilità per un cambio […]

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