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La prima volta che mi e’ stato chiesto di scrivere per Amiche di Fuso, ho detto di no, c’erano troppe emozioni in ballo nello scrivere per un pubblico che sapevo sarebbe stato destinato a crescere.

Di lì a poco invece accettai perché quello che stavo vivendo era troppo bello e avrei voluto raccontarlo a tutti e raramente me ne sono pentita.
Sono passati tre anni, 37 post, tanti video editati, piu’ di 500 contributi tra buongiorni su Facebook, #CapisciDiEssereExpat, vignette, copertine, immagini e… ed è arrivato per me il momento di ringraziare e, un po’ a sorpresa, scendere qui.

L’ultimo semestre universitario è stato un incubo per molti versi.
Non fraintendetemi, ho dato ed ottenuto il massimo come sempre fatto fino ad ora ma ho dovuto lavorare per 5 persone, grazie a quella cosa fantastica che sono i lavori di gruppi qui in UK, una tematica della quale avrei voluto avere il tempo di scrivere anche qui.
Il post lo avrei chiamato “ti faresti davvero operare da qualcuno che si è laureato grazie ai lavori di gruppo?” e forse il titolo sarebbe bastato a farvi capire l’antifona.

In mezzo a quel marasma sono arrivate delle brutte_ma_non_cosi_brutte notizie dall’Italia, ho dovuto prendere un aereo di troppo e di notte mi svegliavo con l’ansia delle consegne.
Una volta tornata in Italia, questa volta per le vacanze, ho capito che devo rallentare.

Non è facile per me, che funziono meglio con l’acqua alla gola, che mi piace sentire lo stress e riempire le mie caselline mentali una dopo l’altra, che non rimando quasi nulla, che se penso una cosa poi la devo fare. Subito.
Non riesco a far le cose a metà, a farle male fregandomene e se dico una cosa è quasi sempre quella.

Con un carattere cosi’ non è facile ascoltarsi ma voglio provarci, non lascio Amiche di Fuso perché non ce la faccio più a star dietro all’impegno che c’e’ dietro ad un progetto come questo, che ha diverso materiale da produrre e supervisionare, no, no.
Io ce la farei anche.

Lascio Amiche di Fuso perché voglio provare a rallentare e veder come va senza questo impegno, anche provando ad iniziare a dire “no” a tante piccole incombenze che esulano da questo bellissimo progetto e che mi sono mano mano caricata sulle spalle perché tanto “io ce la faccio“.

Lo spazio è tiranno, è tempo di saluti e di dire che mi mancherà il progetto e mi mancherete voi lettori, moltissimo.
Mi mancherà “lavorare” fianco a fianco con donne che stimo molto e mi mancherà la creatività di quello che facevo qui.

Per questo ringrazio tutti, per la bellissima esperienza e per i tre anni passati a condividere qualcosa di bello.
Continuerò ad essere una fan!

E per chi vuole… ci vediamo sul mio blog e sulla pagina Facebook.

Serena, Scozia

1 Comment

  1. sowmyasofia

    A volte rallentare serve e per capirlo dobbiamo arrivare al limite. TI capisco perchè anche io lavoro meglio sotto stress di consegna e quando non ho nulla da fare mi sembra di perdere tempo prezioso. Ma se hai capito che dovevi rallentare ben venga… 🙂 torneranno le collaborazioni quando sarai pronta e avrai tempo di seguirle come vorresti.

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