Scesa dall’aereo, a Fiumicino, ho notato una ragazza che doveva essere sul nostro volo. Era molto bella, una di quelle donne precise, quelle che anche dopo un pomeriggio in aeroporto riescono ad avere i capelli perfetti ed il viso rilassato e perfettamente dipinto.
Indossava una gonna lunga e sbarazzina che sembrava uscita da un catalogo di moda, asimmetrica ed un po’ gitana, con scacchi piccoli, bianchi e azzurri. Con un merletto di stoffa leggera.
Era una donna normale ma per me sarebbe potuta pure essere una modella, perche’ era proprio splendida da vedere.
Mi era davanti di qualche passo ed è stata notata anche da due commesse dell’aeroporto, che si parlavano da un negozio all’altro, ad alta voce.
“Hai visto che bella ragazza e che gonna?”
“Sì, certo è anche CORAGGIOSA“.
Ero senza parole.
Coraggiosa per una gonna?
Coraggioso indossare un vestito un pelo diverso?
E’ questo il coraggio?
Le due commesse non volevano dire nulla di male, forse c’era una punta di invidia, voglio pensare, ma ho provato una gran pena per tutte le persone che ragionano ancora così, e che, purtroppo, limitano gli altri aprendo bocca.
Qui negl Regno Unito ce ne sono molte poche – mi verrebbe da dire nessuna ma non sono fatta per mettere nero su bianco queste certezze – e per me è importante.
E’ essenziale, questa libertà.
Oggi sono uscita di casa con un vestito che ho messo una volta, in Italia, perche’ mi stava male. Tutto questo quando ero magra, quando ero magra come non mai, intendo.
L’ho ritrovato nell’armadio ed ho deciso di riprovare e mi stava decentemente ma si sa che il mio cervello da magra, in Italia, funzionava a scatti ed era vittima di quello che pensano “gli altri“, quelli ai quali non vai mai veramente bene perche’ loro non vanno – a loro volta – bene ad altri ancora.
Quel giorno mi beccai il commento piacione e sfrontato di un tizio al bar e dissi a me stessa che non lo avrei messo mai piu’. Indossavo le calze eppure sotto la gonna mi sentivo nuda.
Sulla via di casa incontrai per la prima volta degli amici di mio marito e volevo sprofondare per la vergogna. Il vestito era troppo, mi stava male, evidenziava le gambe e mi faceva troppo grosso il seno pur non avendo scollatura alcuna.
“Non me lo potevo permettere”.
Oggi sono andata a fare la spesa con le gambe scoperte, quel vestito ormai un po’ troppo fasciante ed i sandali dorati. Un cardigan morbido per coprirmi le spalle dal freddo.
Nell’insieme carina, io mi piacevo e mio marito mi ha fatto tanti complimenti ma in Italia non sarei uscita cosi’ e lo so bene.
Comunque, il coraggio è ben altro.
Questo, è tempo perso dietro al niente, mentre la vita passa.
Dici bene, il coraggio è ben altro e noi siamo privilegiati per permetterci di usare la parola in modo improprio! Però questa è libertà, libertà di sentirsi a proprio agio con vestiti che preferiamo. A volte a essere sbagliati non sono necessariamente gli abiti che compriamo quanto la gente che ci circonda e osserva. Anche a me a volte è capitato di dirmi che un certo vestito “non me lo potevo permettere” e se ci rifletto su non so quanto dipendesse davvero da una mia oggettiva valutazione e quanto dal giudizio degli altri che sentivo pesare su di me come un macigno.
Coraggio di sentirsi liberi e non schiavi del giudizio altrui. Bisogna lavorare molto su se stessi. Io sono ipercritico con me stessa, tutti mi dicono che sono magra, ma essendo cinque kg in più rispetto ad anni fa, non mi vedo mai bene, mi sento goffa. Dovrei liberarmi da questa idea che mi soffoca e non mi fa vivere bene il presente. Che stupida che sono. Schiava di un’idea.
Io non mi sono mai posta il problema. rispetto alla mentalità del mio piccolo borgo, io sono un ostentatrice. Vesto bene, sempre, anche alle otto di mattina per portare la bimba a scuola. Le altre mamme sono sempre sciatte, in tuta. Mio marito dice che sono esagerata a volte. Io dico che per prima cosa, voglio sentirmi me stessa. E io sono così, in barba a quello che dice la gente.
credo che dietro a che coraggio” o frasi del tipo ..alla tua età o con la tua fisicità non te lo puoi permettere ci sia una sorta di invidia penso che ogni persona deve vestire nel modo in cui si sente a posto con se stessa…
Bisogna avere il coraggio di osare e si può fare anche nell’abbigliamento. E poi vestirsi è anche e soprattutto libertà.
Io sono sempre dell’idea che ognuno debba vestirsi secondo il proprio stile perché altrimenti, anche se fosse la persona più elegante, apparirebbe comunque goffa e inadeguata. L’unica cosa che mal digerisco è il cattivo gusto dato da volgarità o eccesso.
Ognuno deve fare quello che si sente e che fa stare bene. Dovremo smettere tutti di criticare gli altri.
Hai ragione, il coraggio è ben altro. Eppure hai fatto bene a indossare quel vestito, se ti andava. Mentre ti scrivo, indosso un poncho peruviano che scioccherebbe molte persone del mio paese eppure esco così e me ne frego 😉
Ognuno deve sentirsi bene con la propria figura, questa è la verità. Anche io evito vestiti troppo corti a volte, ma solo perché non mi ci sentirei bene io, non certo per cosa potrebbe pensare la gente. Solidarietà femminile, a volte manca!
Purtroppo in Italia, e soprattutto al Sud, l’apparenza rimane tutto. La mentalità è ancora quella ottusa del “che deve pensare la gente?”. Anche io quando stavo in Italia tendevo a coprirmi molto di più. Adesso no. Qui nel Regno Unito i vestiti li indosso, ok indosso le calze coprenti a prescindere perchè quell’italianità del coprirmi probabilmente non mi abbandonerà mai. Ma i vestiti li metto, le scollature pure. E chi se ne frega degli altri, tanto non ci fanno caso, non ti guardano. Ognuno dovrebbe indossare (e vivere) quello che gli pare senza paura di giudizio alcuno.
Ciao purtroppo si è condizionati dagli altri nel bene e nel male. Non si riesce a essere se stessi , non ancora