SONO (STATA) RAZZISTA

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47 Comments

  1. startoveringermany

    Da quando ci siamo trasferiti in Germania è capitato anche a me di pensare al razzismo, perché per la prima volta l’ho sperimentato su di noi e ho ragionato sui miei pregiudizi. Uscendo dal nostro Paese, con quel passaporto fortunato di cui parli tu, con la faccia bianca ed un lavoro, essere guardata male perché straniera, era l’ultima cosa che mi sarei aspettata. Tuttavia in quegli sguardi storti, in quelle risposte sgarbate ai miei tentativi di parlare la loro lingua, mi sono rivista. Mentirei se dicessi di non aver provato rabbia e di non sentirmi accettata, impotente, fuori posto, ma allo stesso tempo mi sono sentita più vicina a quelle persone che in Italia guardavo con sospetto. Ho riflettuto sul fatto che nessuno lascerebbe la propria Patria e metterebbe a rischio la vita, se a casa sua avesse tutto quello che va’ a cercare all’estero; in alcuni casi nuove e migliori opportunità, in altri la sopravvivenza. Noi abbiamo deciso di andare via, anche se non disperati e senza rischiare di morire ed anche noi avendo una qualità di vita migliore forse non ci saremmo mai allontanati; solo che chi ci guarda non lo sa e non immagina la nostra storia, la nostra realtà e così accade ogni volta che incrocio io lo sguardo di un richiedente asilo.

    1. trentazero

      Mi dispiace ti abbiano trattato a quel modo, e’ vergognoso e fai bene a parlarne: che si sappia, anzi! 🙁 Io non ricordo nulla di terribile, qualche occhiatina o risatina di fronte all’accento ma vabbe’, erano persone da poco in quel caso li’. E persona da poco lo sono stata anche io in certi momenti.

      Andandocene abbiamo provato tante emozioni ed incontrato ostacoli e problemi, per fortuna alcuni di noi se ne ricordano quando incontrano gli occhi di chi scappa da ben altro. Non tutti, purtroppo. 🙁

      E’ vero quello che si dice cmq, che basterebbe essere umani.

  2. coolclosets

    molto importante e interessante la tua riflessione
    tante volte è proprio l’ignoranza o forse anche la paura della diversità che ci blocca e ci rende incapaci di provare e di stare con gli altri

    1. trentazero

      Basterebbe molto poco per far meglio.

  3. She&Angi #trendytips (@SheSheWorld)

    io non sono mai stata razzista nel vero senso del termine. Ho sempre applicato il motto vivi e lascia vivere sin da quando ero una scalmanata adolescente mezza anarchica. ora come ora mi ritrovo a uscire di casa già col piede di guerra perché i livelli di maleducazione e inciviltà sono davvero alle stelle. Una volta sono stata molestata verbalmente da un vu cumprà in spiaggia. Mi ha visto sola e si è piazzato davanti a me nonostante lo implorassi di lasciarmi stare rideva e continuava a disturbarmi apposta. Dietro di me una coppia di italiani appena io ho alzato la voce minacciando di chiamare i vigili urbani mi ha dato della razzista e che era solo un poverino. Un poverino!!!!!!!! Questo episodio mi è rimasto nel cuore perché davvero ho subito io un’infamia da parte di chi se la rideva dietro di me. Ad ogni modo non è certo il colore della pelle o la razza a far l’intolleranza. è l’educazione. quella che bisogna insegnare anche a noi italiani stessi. Ero a Lubiana. passeggiavo sulla Lubianska in silenzio ammirando le bancarelle bellissime slovene. Da lontano sentivo urlare in napoletano. Che figura di cacchina … io sono diventata bordeaux e ho cominciato a guardarmi gli abiti per capire se indossavo qualcosa che mi identificasse come italiana…. o a Londra. Tutti in fila in cassa al supermercato. Arrivano connazionali e si mettono davanti ad altri tutti ammassati….. a questo punto… ho capito che io sono intollerante verso chi non rispetta….. che sia a casa mia o meno.

    1. trentazero

      Anche io, mordo e non tollero piu’ certe dinamiche. Per fortuna qui sono piu’ educati, per queste cose almeno!

  4. casaconsapevole

    il mix ignoranza più paura sono una bomba micidiale. complimenti per aver affrontato questo problema in un periodo così difficile per l’accoglienza.

  5. viaggiapiccoli

    L’italia sta vivendo un momento difficile. Io dico solo una cosa e la dico forte: LE DIFFERNEZE SONO OCCASIONE!!!!!! SEMPRE! PER TUTTI!

  6. Simona Genovali

    Il vero grande problema secondo me è l’ignoranza, il fatto proprio di non conoscere come stanno veramente le cose. In Italia si protesta per gli immigrati ma il costo della benzina di 1,80 euro/litro sembra che vada bene a tutti.

    1. trentazero

      Si’ e di certo non l’abbasseranno loro, la benzina.

  7. raffigarofalo

    Mi piace molto questo post perché dimostra come si può cambiare con l’esperienza e la conoscenza.Perchè il razzismo serpeggia e si diffonde in modo subdolo, nelle maglie della NON conoscenza e dovremmo imparare dalle piccole cose che si può cambiare: ascoltando e guardando negli occhi chi ci sembra “diverso”. Solo così scopriremo che non è “diverso”.

    1. trentazero

      Ne abbiamo nella vita di nemici veri, meglio prendersela con le persone giuste!

  8. Desiré

    Bell’articolo. Io non sono razzista ma ho pregiudizi verso alcuni atteggiamenti, non solo di persone dell’est, di colore o con il velo, ho pregiudizi verso chiunque abbia un atteggiamento tale da potermi fare riflettere. Secondo me e` il pregiudizio che ci tiene vivi. Il razzismo invece, ci fa solo vivere di paura e maleducazione. Tutti, prima di affacciarsi al mondo, prima di espandere la propria mente, hanno paura del diverso. Come e` successo a te, basterebbe solo esplorare, avere a che fare con chi ‘temiamo’ per capire che non c’e` nulla da temere ma solo da imparare.

    1. trentazero

      Lo spirito di conservazione e’ importante, i pregiudizi in senso esteso non saprei ma esistono ed e’ bene farci i conti e saperli riconoscere. 🙂

  9. MONICA

    Sono contenta che tu abbia cambiato idea. Io ho sempre avuto ed ho tuttora amiche provenienti da ogni dove e sono per me persone fantastiche! I buoni a nulla ci sono sia in Italia che in giro per il mondo…

    1. trentazero

      Davvero, gentaglia e persone belle sono ovunque!

  10. Sabrina

    Un articolo bellissimo che porta a riflettere profondamente. Purtroppo come hanno già detto l ingnoranza nel senso proprio della non conoscenza di qualcosa o qualcuno porta ad averne paura. Il primo passo è quindi proprio quello di imparare a “conoscere” parlando interagendo e non chiudendosi in se stessi e nelle proprie ingiustificate convinzioni.

    1. trentazero

      E non dovrebbe esser poi cosi’ difficile… 🙂

  11. mondodonna726367036

    Grazie per questo articolo perché é davvero importante che le persone capiscano che essere razzisti non porta ad essere migliori..sono sposata con un uomo del sud america e a volte vedo che lui vie e visto in malo modo e questo mi fa male..perché se lo conoscessero capirebbero che non é come pensano loro..

    1. trentazero

      Mi scuso a nome di chi vi fa male, mi dispiace molto.

  12. Valeria A

    Bisognerebbe ascoltare le persone, oppure pensare alle loro storie e sensazioni, perché le persone non sono numeri o solo nomi, sono esseri umani.

  13. Elena Maraschin - Travel Blog

    Continuerò a pensare e sostenere che la madre degli ignoranti è sempre incinta!
    Sono della stessa idea di Valeria: bisogna ascoltare ciò che le persone hanno da dire. Provare mettersi nei panni degli altri.

    1. trentazero

      Empatia, questa sconosciuta. 🙁

  14. Giupy

    Sei molto coraggiosa a condividere queste cose e credo che si veda bene dalla tua esperienza come viaggiare, conoscere gente, aprirsi la mente sia il miglior antidoto contro il razzismo. E l’importante credo sia rendersene conto e fare di tutto per essere piu’ tolleranti ed aperti (e ora che ho scritto queste cose gia’ mi immagino la gente darmi della radical chic buonista XD)

    1. trentazero

      Poi davvero, ho conosciuto certi razzistoni/sessisti/omofobi piu’ o meno inconsapevoli che han viaggiato il mondo… che spreco! 😀

  15. giuliacalli

    Concordo con Giupy, un post coraggioso 🙂
    E fai bene a parlare del tuo vissuto, che ormai sembra veramente che chi parla di apertura verso gli altri se ne stia rinchiuso in appartamenti chic a predicare e basta.
    La fortuna di avere un passaporto bordeaux è quello che ci caratterizza, a prescindere dall’essere ricchi o poveri monetariamente: ne avevo scritto qualche tempo fa, ed è una fortuna di cui ti rendi conto soprattutto quando chi ami ha il passaporto di un altro colore.

    1. trentazero

      E’ vero che nei contesti disagiati si puo’ arrivare a provare rabbia verso il bersaglio sbagliato ma il razzismo e’ trasversale e sta anche negli appartamenti della popolazione bene. Che peccato e che occasione persa per tutti!

      Passaporto fortunato il nostro, lo dico sempre anche io!

  16. lucavivan

    Pensavo a qualcosa di simile qualche giorno fa: forse non odiamo veramente delle persone ma solo le idee che abbiamo su di loro. Questo vale anche nei di categoria sociale e professionale. Basta parlarci con quella persona, abbassare un attimo le difese, vederla nei suoi difetti e nei suoi pregi, per capire che è solo un essere umano, un po’ scimmia e un po’ dio, per parafrasare. Mi è piaciuto anche il tuo metterti a nudo, ad ammettere la tua scarsa consapevolezza di un tempo. Anche questo fa parte della vita: cambiare ed evolvere.

    1. trentazero

      Si’, Luca, infatti abbiamo tanti leoni da tastiera proprio per quello.

  17. claudiaemattia

    Bellissimo articolo! Pieno di spunti di riflessione. Concordo sul fatto che la multietnicità può essere solo una cosa da cui imparare. Il problema in Italia è che non ci sono regole, questo porta a situazioni di gestione e convivenza molto difficili.

    1. trentazero

      Si’, quello che mi sembra che non tutti vedano e’ che le regole non ci sono neanche per gli Italiani, che sono i primi ad approfittarne.

  18. Anna

    Brava, molto bello questo articolo e quanto mai attuale. Io credo che razzisti o di pregiudizio, un po’ lo abbiamo tutti, se pensiamo al solo fatto che se uno dice di “odiare qualcosa”scatta il razzismo contro questo che odia. Un cane che si mangia la coda insomma. E’ l ignoranza, nel senso di non conoscenza che porta ad atteggiamenti e pregiudizi sbagliati. Ci vorrebbe piu umilta, soprattutto evitare di dare etichette prima di conoscere… che mondo sarebbe se fossimo tutti uguali? Per me vale il motto “non fare agli altri cio che non vuoi venga fatto a te”!

    1. trentazero

      Capisco cosa dici, ci vorrebbe piu’ pace e piu’ amore. Sono in accordo con te.

  19. inviaggiocolbisonte

    La tua riflessione è molto stimolante e coraggiosa. Sì perché molti sono bravi a scrivere riflessioni stimolanti ma pochi hanno il coraggio di mettere la faccia davanti ad opinioni che oggi consideriamo esecrabili ma, magari, non troppo tempo fa facevamo nostre senza problemi.

    1. trentazero

      La pappardella a memoria non paga, ci vuole sentimento e verita’. 🙂

  20. Evelina

    Mi piace come affronti un argomento così delicato e spinoso, questo post dovrebbero leggerlo tutti per sensibilizzare, informare e lasciar riflettere!

  21. Monica Buzzone

    Secondo me uno dei problemi più grandi è che molti vedono le cose o solo bianche o solo nere (non vuole essere un riferimento al colore della pelle delle persone), senza vedere tutte le sfumature che ci stanno in mezzo. Ma è anche vero che se certe esperienze non le vivi in prima persona, spesso cambiare idea è difficile.

    1. trentazero

      Si’, ci sono tante sfumature e piu’ cresci piu’ secondo me saresti cieco a non vederle…

  22. Zelda

    Uno dei problemi più grandi è il fatto di essere ignoranti, spesso mi capita di vivere scene di razzismo e soprattutto di disprezzo di cibo rispetto a quello italiano.Su questo argomento ne discuterei ore e ore soffermandomi soprattutto sul cibo! Non sopporto le persone che dicono cavolate sul cibo etnico, se non lo provi non saprai mai dire se ti piace o no.Queste cose fanno rabbia davvero e mi spiace che la gente rimanga ancora con una mente chiusa e caparbia, posso comprendere le generazioni passati di bisnonni che avendo quella mentalità non si può smuore ma generazioni successive che si limitano a mangiare solo cibo italiano e rammentarlo dopo un viaggio estero mi sembra sprecata come cosa.

    1. trentazero

      Guarda, saro’ un po’ netta: quando mi dicono “che schifo” o fanno storie infinite sul ketchup sulla pasta (che io non mangio ma non per questo vado a dire che stanno offendendo la nostra cultura. Ad offendere la nostra cultura bastiamo noi! Quello che un altro decidere di mettere nel piatto non mi riguarda proprio.) io alzo le mani, non ci si puo’ ragionare.

  23. massimolegnani

    Sei una persona in gamba, hai mostrato senza falsi pudori ma con tanto coraggio il tuo percorso, l’evoluzione del proprio sentire che e’ piu’ efficace della rivoluzione. Stupenda la progressiva apertura mentale ( e di cuore) a mano a mano che sei entrata a contatto con persone reali e non con preconcetti astratti. E poi mi piace chi parte dai propri errori per mostrare a se’ e agli altri una strada da percorrere.
    ml

    1. trentazero

      Come dici tu, e’ inutile raccontarsi meglio di cio’ che si e’ o si e’ stati. 🙂

  24. Federica

    Io dico solo che la persona migliore che abbia conosciuto mai è extracomunitaria.
    Grazie per questo articolo.
    Mi piace molto come ti metti a nudi e come dimostri che cambiare si può. Basta metterci la testa.

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